A volte mi fa paura entrare nella notte

A volte mi fa paura entrare nella notte | Cover

Particolare la notte. A volte mi fa paura entrare nella notte; nella sua quiete anche un pensiero fa rumore, e a volte di pensieri ne abbiamo tanti. Mi fa paura il suo spazio, la sua vastità, il suo vuoto e il suo silenzio che illuminano ed espandono impietosamente ogni cosa che giunga nel campo della consapevolezza. Di giorno si può scappare, ci si può rifugiare nelle attività, nei rapporti sociali, nel fare; di notte no. La notte è lì, maestra impietosa che ci fa rovesciare noi stessi davanti a lei. Emozioni antiche represse, immagini di persone o situazioni di un lontano passato, pensieri, pensieri che facilmente divengono ossessivi, e paura, paura di quello che stiamo tirando fuori, paura di non farcela e non c’è nessuno lì a dirci “ma no dai, vai bene così”. Possono essere anche cose fisiche: un mal di schiena tenace ogni volta che ci rigiriamo nel letto e che ci fa montare la rabbia, ma la rabbia per che cosa? Un battere del Cuore più veloce che pare rimbombare nella notte silenziosa. O delle immagini che ci compaiono davanti come in un film. Un film di situazioni irrisolte della nostra vita, un film di cose fatte e dette che non avremmo voluto dire e fare, un film di persone di cui di giorno nemmeno ci ricordiamo e ora sono lì. Nel silenzio della notte prendono forma e voce mondi che di giorno non percepiamo e che hanno da raccontarci la loro storia. Nella notte siamo soli, sempre; come davanti alla morte. Ma se accettiamo la notte, questa ci avvolge e nutre.

A volte mi fa paura entrare nella notte, ma altre volte è come un tuffo nella vastità del mare, che quando non è in tempesta ti prende e coccola e allora entri in un sonno profondo che ti fa viaggiare lontano; lontano dalle preoccupazioni del quotidiano, lontano dai limiti di tutti i giorni. E allora c’è un senso di leggerezza e di vastità che riempe anche i nostri sogni e possiamo renderci conto che siamo più vasti di quello che pensiamo di essere, che abbiamo infinite possibilità. E a volte per toccare queste possibilità dobbiamo passare per la maestra impietosa che ci butta davanti quello che avremmo voluto tenere dietro, nascosto; che ci fa guardare la nostra miseria per farci scoprire la nostra gloria.

A volte mi fa paura entrare nella notte, perché nell’oscurità non abbiamo più le certezze che ci dà la luce del giorno. Invece che certezze la notte ci offre delle possibilità. E’ un invito, a volte un ordine, a lasciare il terreno sicuro del conosciuto per perderci nel mistero. Il mistero che zittisce la mente con le sue risposte e ci apre all’infinito.