Il fiorire della lavanda e la porta del ciclo

Questa è la stagione della lavanda in fiore. Il colore particolare dei suoi fiori, blu con un tocco di viola, ma anche rosati o bianchi in alcune varietà, trasmette un senso di freschezza e di pace, ma anche di movimento, di dinamicità. Non è necessario andare a Grasse in Provence e guardare le distese infinite di color lavanda per cogliere queste sue qualità. Anche perché quelle coltivazioni sono ormai diventate molto industrializzate e basate su ibridi creati dall’uomo per aumentare la resa dei fiori per la produzione. Nel mio giardino la lavanda si sposa con il giallo dell’elicriso, pure lui in fiore in questo periodo. Già dal colore possiamo capire le “virtù” della pianta e del suo prezioso olio essenziale: questo misto di blu e rosso che da un senso di energia calma, di freschezza nel movimento, di forza pur nella pace.
Provate a prendere dell’olio essenziale di lavanda (meglio se di Lavandula angustifolia), a metterne alcune gocce sulla pelle e sentire cosa evoca la sua fragranza; o meglio ancora fate una doccia e verso la fine mettete alcune gocce nella vostra mano e distribuitele con il massaggio sul corpo. Oltre che con il Fegato la lavanda ha affinità con il Ministro del Cuore e con i Polmoni. Grazie all’affinità con i Polmoni protegge la pelle per punture di insetti, scottature e altro, abbassa la febbre e aiuta a sintonizzarsi con i cambi dell’ambiente esterno; agendo sul Ministro del Cuore calma l’ansia, il nervosismo e l’agitazione. Ma la sua azione principale è sul Fegato, l’organo deputato ai processi di purificazione e disintossicazione e anche alla capacità di rilassare favorendo l’armonioso fluire del Qi, calmando mal di testa, spasmi muscolari, turbe del ciclo mestruale e altro ancora.
L’olio essenziale di lavanda quindi “lavora bene” sui punti del Canale Principale di Fegato; in particolare, secondo me, su F14, Qi Men, la porta del ciclo.
F14 è l’ultimo punto dell’ultimo canale principale secondo la loro progressione in base al ciclo nictemeriale. Men vuol dire porta e Qi vuol dire ciclo e contiene quindi in sé la nozione di tempo, poiché ogni ciclo si sviluppa e compie nel tempo.
Il Fegato, nell’ambito dei 5 movimenti, è associato al Legno che rappresenta l’inizio delle cose, la primavera della vita, l’avvio dopo la pausa invernale, anche la nascita e la rinascita. Ma come livello energetico il Fegato fa parte con il Ministro del Cuore dello Jue Yin, e Jue vuol dire compimento, estinzione, fine.
Il Canale del Fegato partecipa di questa duplice natura: di essere inizio e fine delle cose. Il Fegato immagazzina il sangue, ma anche lo rilascia per consentire l’armonioso fluire della vita. Il Fegato è nel presente, ma guarda al passato e al futuro, soprattutto al futuro.
E Qi Men è la porta del ciclo ed è quindi sintesi di inizio e fine: comprensione che per poter avviare un nuovo ciclo è necessario che il precedente si sia compiuto, comprensione che non si può far nascere nulla se non si accetta di far morire qualcosa, comprensione che è necessario accettare il dolore intrinseco ad ogni perdita per poter scoprire la gioia.
Anatomicamente F14 si colloca sotto il capezzolo, sotto ST18, sotto il canale del nutrimento, ma anche sotto il Cuore. F14 è nel petto, ed è il luogo a cui le cose che erano partire dal piede (F1) ed erano entrate nella genitalità (F12 e VC3) salgono verso la liberazione.
F14 è un grande punto associato alle decisioni. Rappresenta il compimento di un ciclo, il compimento di un’esperienza, di una fase di vita, di una situazione esistenziale, il luogo in cui arriva quello che siamo e quello che siamo divenuti. Dove vogliamo dirigere quello che arriva a F14? Verso quale porta ci apriamo?
Da F14 si aprono essenzialmente due possibilità da un punto di vista energetico: un ramo da lì sale a raggiungere gli occhi, che circonda, e poi ancora più in alto alla sommità della testa al punto VG20 (Cento riunioni), un altro ramo si porta nel centro del petto e poi a P1, il primo punto del primo canale, sempre secondo il ciclo dei 12 canali principali. Sono due vie molto diverse. La via che sale agli occhi e alla testa è la via della liberazione, del vero e proprio compimento, della capacità di alleggerirsi per andare oltre quello che siamo stati finora, è il pieno compimento dell’esperienza che abbiamo vissuto. La via che va al Polmone è associata alla comprensione che qualcosa non è ancora del tutto risolto, che dobbiamo ancora capire qualcosa dell’esperienza vissuta, il ciclo ha bisogno di ripetersi per insegnarci qualcosa che ci era sfuggito. Il sangue del fegato non ha potuto completamente liberarsi.
A volte poi non riusciamo ne ad accettare di dover ancora rivivere certe cose, ne riusciamo a liberarcene; ecco allora che l’energia che si era raccolta nel petto a F14 non riesce a trovare una sua via di movimento e ristagna localmente, ecco che abbiamo costrizione del torace, ecco che il diaframma si chiude, ecco che abbiamo stasi di Qi di Fegato.
L’olio essenziale di lavanda, con la sua affinità con Fegato, Ministro del Cuore e Polmone, stimolando questi organi può allora diventare un nostro maestro nel guidarci verso il cambiamento con dolcezza e leggerezza, quella stessa dolcezza e leggerezza che possiamo osservare e inalare davanti al suo delicato fiorire.