Le 5 qualità del contatto terapeutico

Tutti noi, in modo istintivo, tendiamo ad usare modalità diverse per entrare in relazione con gli altri. A volte abbiamo maggior determinazione e chiarezza rispetto a quello che vogliamo fare o dire, altre siamo più in un atteggiamento di ascolto, di percezione; altre ancora sentiamo il bisogno di centrarci su di noi per poterci poi relazionare con gli altri. A volte siamo molto disponibili ad ascoltare, altre vorremmo che fossero gli altri ad ascoltarci perché sentiamo di avere cose importanti da dire, altre ancora non sappiamo bene cosa dire o fare. A volte siamo infastiditi da quello che gli altri dicono e fanno, altre volte siamo infastiditi da noi stessi.
In ogni corso di formazione in terapia manuale, sia essa orientale o occidentale, si apprendono determinate tecniche, specifiche modalità per entrare in contatto con l’altro. Alcune di queste tecniche possono essere molto complesse e varie, come ad esempio nel caso del TuiNa, altre molto semplici ed essenziali, come nello Shiatsu; alcune hanno basi principalmente scientifiche e anatomiche, come nel massaggio fisioterapico, altre sono estremamente intuitive e “olistiche”, come il Qi Gong terapeutico, o il Reiki, o la pranoterapia.
Qualunque sia la tecnica che noi usiamo, possiamo però renderci conto che esistono diverse qualità nel contatto terapeutico, anche se una data tecnica o tradizione tende a volte ad evidenziarne una o più di una, e che le mani possono essere utilizzate in modo diverso a seconda del tipo di contatto che vogliamo creare.
Potremmo partire molto semplicemente secondo i paradigmi della medicina cinese dalla dialettica Yin/Yang. In quest’ottica possiamo considerare come modalità Yin quelle in cui prevale il fare poco e ascoltare molto e Yang quelle in cui si tende a muovere, a guidare, a dirigere. Ad esempio in quest’ottica la modalità Shiatsu (pressione statica e mantenuta) è in sé Yin rispetto al TuiNa che pur prevedendo anche tecniche di ascolto ne ha molte di movimento; anche se poi ogni tecnica può essere più Yin o Yang a seconda del modo in cui viene eseguita. Ad esempio la tecnica Tui (spingere in una direzione) è in sé Yang, ma se la sua esecuzione è veloce e superficiale sarà più Yang e se invece profonda e lenta più Yin.
Ma vorrei spingermi un po’ più in là, e provare ad analizzare le varie possibilità di uso della mano con riferimento ai 5 Movimenti, considerando quindi 5 diversi approcci manuali che attingono alle 5 diverse qualità terapeutiche del contatto; e cioè cosa voglia dire curare usando la qualità dell’Acqua, piuttosto che quella del Legno, del Metallo, della Terra o del Fuoco.
Acqua
Parto dal contatto Acqua poiché a mio avviso questo è la base del contatto terapeutico. Sappiamo che la caratteristica dell’Acqua è di non avere una sua forma propria, ma di sapersi adattare a qualsiasi forma. Acqua vuol dire nel contempo forza, quiete e profondità.
Il contatto Acqua è allora un contatto in cui “il fare” è ridotto al minimo, si tratta semplicemente di accogliere e saper aspettare. La mano avvolgente che entra in contatto e si adatta a quello che trova, senza giudicare o voler cambiare ma accettando, restando in ascolto del cambiamento per poterlo assecondare. E’ la tecnica “Ma” del TuiNa, è la base del trattamento craniosacrale, è la pressione Shiatsu svolta con l’intera mano che sta in ascolto.
L’approccio terapeutico è che non sono io a dirti quello che devi fare o cambiare, ma posso forse guidarti a sentirlo dentro di te, accogliendoti per quello che sei.
Legno
E sappiamo che l’Acqua genera il Legno. Con il Legno la nostra capacità di accogliere assume una direzione. Grazie a quello che ho ascoltato, grazie a quello che la persona mi ha rivelato di Sè, sento con chiarezza una direzione da prendere. La caratteristica della costituzione Legno è quella di avere delle mete chiare e di seguire la via più breve per raggiungerle.
Nel contatto Legno la nostra mano sente di dover guidare la persona verso qualcosa di particolare; è un contatto più direttivo. Ecco ad esempio la tecnica “Tui”, stimolare lungo una direzione lineare, ecco la pressione Shiatsu che tratta più punti in sequenza lungo un determinato canale o da un’area di partenza ad un’altra verso cui si vuol portare energia, oppure una pressione che non è perpendicolare ma obliqua (verso l’alto o verso il basso, verso il centro, …).
L’approccio terapeutico è che ho chiaro dove portarti e ti ci guiderò con determinazione
Fuoco
Il Legno alimenta il Fuoco rendendo possibile il suo manifestarsi, il suo esprimersi. E la fiamma del Fuoco che divampa va in più direzioni, e ora sale e ora si riduce; il Fuoco non è mai fermo e non va mai in una sola direzione. La chiarezza di intento del Legno diventa con il Fuoco il rendersi conto di avere più possibilità, di poter raggiungere la meta attraverso percorsi diversi.
Il contatto terapeutico Fuoco è movimento: sia come tecnica manuale, sia come la capacità di dirigersi verso più aree, zone o punti. E’ il massimo della creatività, è andare ora qui e dopo là, è alternare una tecnica di pressione ad una mobilizzazione, è spostarsi da una zona all’altra, è osservare le infinite connessioni del corpo piuttosto che fissarsi su di una; si privilegia l’azione rispetto all’ascolto.
L’approccio terapeutico: voglio farti vedere che hai più possibilità, ti guido verso più possibilità e poi sceglierai tu come muoverti.
Terra
Dopo aver mosso tanto è spesso necessario tornare ad un centro, affinché il movimento del Fuoco non diventi dispersione. Con la Terra abbiamo un senso di centratura e stabilità; centro vuol anche dire che dopo aver fatto scendere (ST) dobbiamo anche far salire (M), ma sempre riportando infine al centro. Nella Terra vi è quindi capacità di bilanciare gli opposti , di regolare e quindi anche la capacità di conformarsi, di adattarsi alle situazioni.
Il contatto Terra è un contatto che sa dare contenimento; la mano avvolge e contiene. A volte posso anche usare tutto il mio corpo per avvolgere il paziente e darli questa idea di contenimento, di poter stare fiducioso entro certi limiti e confini che non saranno violati. In quanto centro, la tecnica Terra richiede di stare fermi ad ascoltare sulla zona che trattiamo, ma anche di muoverla; la Terra è centro anche fra lo Yin e lo Yang, fra il movimento e la quiete. E’ la pressione Shiatsu che entra e raggiunto un certo livello si sposta di livello andando più in profondità o più in superficie. E’ la tecnica “Na” dove si solleva e abbassa la zona muscolare. E’ un contatto che cerca sempre un punto d’incontro fra noi e l’altro. Il centro come luogo d’incontro.
Approccio terapeutico: mettersi in relazione, dialogo: “ascolto sotto le mie mani, ma anche tu ascolta quello che ti trasmetto, quello che sento e quello che ti dico. Ti invito a non andare agli estremi, a saper mediare fra i tuoi bisogni e quello che c’è attorno, ti invito alla moderazione.
Metallo
Da tutto il processo di relazione iniziato dall’accettazione dell’Acqua, con la chiarezza d’intenti del Legno, l’apertura a più possibilità del Fuoco e la centratura e il contenimento della Terra, posso ora interiorizzare, posso portar dentro per cambiare qualcosa. Il Metallo è l’interiorizzazione del processo terapeutico, portare dentro per poter valutare. Nel Metallo abbiamo il senso di giudizio ed anche il lasciar andare il giudizio: c’è una valutazione di cosa è ancora necessario tenere e cosa si può e deve eliminare; il Metallo è essenzialità.
La modalità terapeutica è entrare nel profondo e rimanerci; è la tipica pressione Shiatsu mantenuta e costante, che è una modalità molto essenziale, scarna, semplice.
Approccio terapeutico: non fuggire da quello che non ti va bene, guarda dentro con coraggio, scava in te per trovare la via del cambiamento. E quando avrai trovato la via del cambiamento ecco il tuo fare ritorno all’Acqua, alle infinite possibilità che risiedono nella nostra origine.
Possiamo definire questi aspetti anche in termini di postura della nostra mano nel contatto terapeutico. Abbiamo così “Le 5 mani”:
Mano Acqua: la mano aperta ma a coppa, come per bere
Mano Legno: l’uso di un singolo dito esteso verso qualcosa
Mano Fuoco: uso di più dita assieme che si aprono, o per stimolare diversi punti o nella pressione palmare
Mano Terra: il palmo della mano che si chiude attorno alla zona da trattare per dare contenimento
Mano Metallo: il singolo dito (o più dita unite) che sta su di un punto o area ristretta