Milza: Riflessione/Ossessione – Rispetto degli altri

Questo è il terzo di cinque articoli dedicati alle 5 virtù della tradizione cinese. Negli articoli precedenti avevamo parlato del Fegato, associato alla benevolenza, e del Cuore, associato alla rettitudine. Ora considereremo la Milza e la virtù del Rispetto. Proseguiremo poi nei mesi successivi con il Polmone e la Pietà e il Rene e la Fede.

La Milza è associata alla nostra capacità di riflettere sulle cose e quindi alla comprensione, che però secondo alcuni autori non può essere considerata propriamente un’emozione. Sicuramente, in senso patologico, compete alla Milza l’incapacità di uscire dal circolo della riflessione per consentire l’azione, ecco il pensiero ossessivo che non porta da nessuna parte.
Perché ci facciamo ossessionare da qualcosa? Spesso perché ci sfugge in qualche modo la comprensione di quello su cui stiamo riflettendo e quindi continuiamo a tornarci per trovare una via di uscita, una risoluzione; alcuni verbalizzando continuamente le stesse cose, altri rimuginando silenziosamente.
Alla Milza è associato, negli attributi dell’Anima, Yi, la consapevolezza: continuiamo a pensare la stessa cosa perché non riusciamo ad essere davvero consapevoli dell’esperienza che stiamo vivendo, a trovarvi un senso, a darle una direzione e un significato.
La Milza, che sul piano fisico è la capacità di prendere nutrimento dal mondo, a livello più sottile è la capacità di nutrirci dei pensieri e delle emozioni così come ci nutriamo del cibo. E sappiamo che, come per il cibo, potremmo essere squilibrati in un senso o nell’altro: avere troppi pensieri che ci appesantiscono (Umidità nella Milza) o all’opposto sentirci in una terra desolata e arida (il Fuoco di ST che brucia tutto). E allora il nutrimento mentale che abbiamo può ristagnare divenendo ossessione, compulsività, stare sempre sulla stessa cosa. Se stiamo sempre sulla stessa cosa vi è qualcosa che ci sfugge, vi è qualcosa che non riusciamo a digerire ad elaborare e infine ad evacuare.
Quello che ci dice la Milza, è che per eliminare il pensiero ossessivo possiamo e dobbiamo aprirci al mondo che ci circonda, metterci in relazione con gli altri. Il pensiero ossessivo ci chiude in noi, ci stiamo nutrendo, ma questo nutrimento non si muove, e non muovendosi fermenta in noi e ci porta, ad una “disbiosi emotiva”! Il pensiero è ossessivo perché non riusciamo a digerire qualcosa; e non riusciamo a digerirlo anche perché non riusciamo a guardare fuori, fuori dal nostro Sé ristretto.
La Milza è molto associata alla nostra vita sociale, alla nostra capacità di gestire le relazioni con gli altri, anche a conformarci a quello che l’ambiente ci richiede; e la virtù associata alla Milza (almeno dalla tradizione Taoista) è il rispetto degli altri, la correttezza nel comportamento sociale. Ci sono dei principi (Li) che informano il mondo e noi li accogliamo, e rispettando il mondo rispettiamo tutti gli esseri umani.
Stacchiamo per un momento dalle nostre ossessioni e ci guardiamo intorno e possiamo renderci conto che attorno a noi c’è qualcosa o qualcuno che può aiutarci, se ci apriamo a lui: con una parola di conforto, con un consiglio o anche soltanto con la sua presenza. Ma anche se questo non accade, il semplice fatto di spostare la nostra attenzione da noi al mondo, attiva la possibilità di un cambiamento. La nostra mente che si era chiusa ossessivamente in un angolo, può spaziare a 360 gradi e vedere quello che prima non vedeva. Nell’ossessione il nostro sguardo era diretto dentro di noi, “verso il nostro ombelico”, lo solleviamo e guardiamo lontano all’orizzonte, oltre il nostro piccolo Sé. I nostri problemi, che ci sembravano così assoluti e importanti, sono ridimensionati da uno sguardo sul mondo che ci consente di vedere le possibilità che prima non vedevamo.
Possiamo allora tornare alla riflessione, ma questa ha ricevuto ora ossigeno nuovo dallo sguardo sul mondo e dirige il nostro muoverci con questa nuova consapevolezza.
Il rispetto per gli altri, la capacità di riconoscere il mondo è quello che è e che richiede che mi muova al suo interno rispettando i principi a cui si informa, non è allora semplice adeguamento alle convenzioni sociali, ma piuttosto un atto d’amore, un atto di accettazione di quello che ci circonda.
Questo movimento richiede ovviamente quella benevolenza che abbiamo visto associata al Fegato; ma muovendoci nel rispetto dei principi del mondo non dobbiamo nemmeno negare la nostra rettitudine, il conformarci ai nostri ideali che abbiamo associato al Cuore, ma vedere come li possiamo realizzare nel rispetto del mondo per quello che è e delle persone per quello che sono.
Avevamo iniziato con la benevolenza, che è movimento verso gli altri e poi la rettitudine che è essere convinti e proporre in modo chiaro le cose in cui crediamo. Ora il rispetto per gli altri ci fa considerare come presentare al mondo ciò che noi siamo, agendo secondo i nostri principi, ma rispettando e considerando ciò che ci sta intorno.
La riflessione della Milza diviene allora un balzo lontano. La “forma” che abbiamo assunto (Milza) diviene lo strumento per agire nel mondo, per muovere il nostro Qi; e questo è associato al Polmone e alla sua virtù, che sarà la seguente che tratteremo.