Diagnosi e trattamento manuale delle singole categorie di Canali Energetici – Jin Qi

Percorso formativo con Franco Bottalo

Anno 2025/2026

Percorso formativo in Trattamento manuale e diagnosi delle singole categorie di Canali Energetici con Franco Bottalo

Jin Qi è una metodologia di trattamento manuale sviluppata come applicazione della teoria di Medicina Cinese di stratificazione energetica dell’individuo, a partire dal livello più superficiale rappresentato dai Canali Tendino Muscolari (Canali Jin), fino ad arrivare al livello più profondo costituito dai Canali Straordinari (Canali Qi); da cui in nome Jin Qi.
La progressione di formazione segue quella classica antica del massaggio cinese che prevedeva di iniziare a lavorare sui Canali Tendino Muscolari per un certo periodo di tempo familiarizzandosi così con l’anatomia fisica e la capacità di contatto manuale, per poi passare via via nel tempo alle altre categorie di Canali che richiedono la coltivazione di diversi aspetti della manualità e della capacità di rapportarsi con la persona, fino ad arrivare al lavoro sugli Straordinari.

Questo percorso formativo prevede una importante parte pratica in cui si apprendono modalità di trattamento e diagnosi manuale specifiche per le varie categorie di Canali. Queste modalità di trattamento si fondano su di un lavoro di integrazione della mia manualità di base, che deriva dallo Shiatsu, con il Tuina e altre tecniche manuali derivate da alcune metodiche di diagnosi e trattamento manuale proposte dal Maestro Jeffrey Chong Yuen.
L’altro aspetto fondamentale della formazione è lo studio del significato delle varie categorie di Canali, del loro decorso e dei loro campi di applicazioni secondo il pensiero Classico antico cinese.
Infine si considerano anche esercizi di Qi Gong specifici per le varie categorie e che potranno essere sia utilizzati a livello personale che trasmessi ai propri pazienti.

La formazione è strutturata in moduli. Ogni modulo prevede un seminario in presenza di 18 ore (da venerdì ore 14 a domenica ore 13) e una parte on line (di due ore per la prima parte e di 8 ore per la seconda), in cui si approfondiranno gli aspetti teorici e vi sarà spazio per domande e chiarimenti. In particolare nelle 8 ore della parte dei Canali Principali ci si focalizzerà sullo studio dei singoli punti.

Ogni modulo affronterà i seguenti temi:

1 – Introduzione al significato generale della specifica categoria di Canali
2 – Apprendimento di tecniche manuali specifiche per quella categoria di Canali
3 – Apprendimento di sequenze di trattamento
4 – Coltivazione della “manualità sottile”: la postura e come usare il corpo nel suo insieme per quella categoria di Canali, il lavoro su di sé, il diverso uso della mano e l’ascolto sotto le mani, la risposta del corpo al trattamento e sentire cosa e come si muove e adeguare la nostra risposta.
5 – Diagnosi manuale della specifica categoria di Canali mediante palpazione, osservazione e mobilizzazione.

Accanto al lavoro sulla persona, proporremo anche esercizi individuale che consentano al terapista di percepire su di sé il modo di operare di quei Canali e la possibilità eventuale di darli al paziente come esercizi a casa.

L’intera formazione è divisa in due parti che si svolgeranno in due anni consecutivi. Nella prima parte si affronteranno le categorie di Canali secondari dedicando un modulo ad ognuna di loro.
Nella seconda parte invece ci dedicheremo completamente ai Canali Principali e ai loro punti, dato che il loro studio è più complesso di quello delle altre categorie visto il loro decorso e la molteplicità di punti specifici su cui lavorare.
E’ comunque possibile partecipare a singoli moduli o anche seguire prima la parte dedicata ai Canali Principali e poi l’altra, in quanto ogni unità è considerata didatticamente autonoma.

Requisiti per la partecipazione

Una conoscenza elementare teorica di base dei Canali che si andranno a trattare non è indispensabile ma è consigliata; così come la conoscenza di una tecnica manuale.
Nel corso del livello specifico di formazione comunque si insegneranno tutti gli elementi necessari sia per la pratica, che per la conoscenza del decorso dei Canali oggetto di studio.

Calendario

Parte prima

Gli otto Canali Straordinari
14/15/16  febbraio 2025

Canali Divergenti
11/12/13  aprile 2025

Canali Principali – Visione globale
6/7/8  giugno 2025

Categorie di Punti
11/12/13  luglio 2025

Canali Principali – Parte I
3/4/5  ottobre 2025

Secondo Anno

Canali Principali – Parte II
16/17/18  gennaio 2026

Canali Principali – Parte III
10/11/12  aprile 2026

Primo anno I Canali Secondari
5 Moduli di 20 ore (18 in presenza e 2 on line) 100 ore:

I Canali TM
Canali Luo
I Canali Straordinari
I Canali Divergenti (Bie)
Le categorie di punti

Secondo anno I Canali Principali
4 Moduli di 26 ore (18 in presenza e 8 on line) 104 ore:

Canali Principali in generale
Primi 4 CP: Polmone, Intestino Crasso, Stomaco e Milza
Secondi 4 CP: Cuore, Intestino Tenue, Vescica e Rene
Terzo gruppo di CP: Ministro del Cuore, Triplice, Vescica Biliare e Fegato

Il termine cinese più antico per indicare il massaggio terapeutico è An Qiao, dove An vuol dire premere e Qiao sollevarsi in piedi. An Qiao è la pressione che consente alla persona di reggersi in piedi, di stare bene. Ma nel termine Qiao abbiamo anche il carattere di ponte: una pressione che fa da ponte, che collega, ad esempio collega il terapista manuale con la persona. Altro termine antico è AnMo (o AnMa) dove Mo vuol dire contatto, ma anche prendersi cura di qualcuno.

Solo molto tempo dopo, nel 1950, si è passati ad usare il termine Tuina, che descrive due delle 13 tecniche base del massaggio cinese (Tui spingere e Na sollevare o afferrare). Interessante considerare come il termine usato per lo Shiatsu fino all’inizio del 20° secolo fosse proprio Anma.

La pressione è quindi la base antica sia dello Shiatsu che del Tuina.

L’altro aspetto importante è l’enfasi posta in entrambe le tradizioni su Mo, toccare, contattare. Mo è il semplice contatto a prescindere dalla tecnica specifica utilizzata.

Lo Shiatsu si è poi focalizzato soprattutto sulla sola pressione, mentre nel Tuina vi sono molte e varie tecniche di stimolazione.

Nel mio modo di lavorare, la pressione, con tutte le sue sofisticate differenziazioni possibili, resta la base; ma su questa base si inseriscono altre modalità, non rigorosamente definite, ma che hanno come riferimento le tecniche fondamentali del Tuina.

Volendo, potremmo dire che la pressione costituisce l’aspetto Yin del massaggio terapeutico (e il semplice Mo, il contatto che è prendersi cura dell’altro, è il massimo dello Yin) e le varie altre modalità che sono più dinamiche, più di movimento, ne costituiscono l’aspetto Yang.

Questo vuol anche dire che queste ultime tecniche avranno maggior rilievo nel trattamento di categorie di Canali che di per sé sono molto Yang; mentre la pressione e l’ascolto di condivisione saranno dominanti nel trattamento di categorie molto più profonde e Yin, come ad esempio gli Otto Canali Straordinari.

La progressione delle categorie di Canali

La progressione secondo le categorie di canali a partire dai Tendino Muscolari per arrivare agli Straordinari, è anche una progressione dall’anatomia più fisica, più materiale, per arrivare a quella più sottile, più eterea.

Con i Tendino Muscolari lavoriamo sulle masse muscolari, sulle articolazioni nel loro aspetto più fisico; premiamo, sfreghiamo, mobilizziamo zone ampie che possiamo chiaramente percepire sotto le nostre mani. E prestiamo attenzione al movimento, al movimento dei muscoli, al movimento dei quattro arti. Da un punto di vista diagnostico, osserviamo quali masse muscolari siano più sviluppate e quali meno e il loro grado di tensione, fisiologica o patologica; consideriamo anche eventuali limitazioni di movimento o il vero e proprio blocco e lavoriamo per togliere il blocco e ripristinare il movimento fisiologico. In questo modo acquisiamo familiarità e conoscenza dell’anatomia fisica della persona, della collocazione dei muscoli, dell’inserzione dei tendini e il ruolo dei legamenti .

Avendo acquisito una certa competenza in questo, possiamo ora focalizzare la nostra attenzione sull’osservare aree specifiche della superficie del corpo in cui possiamo vedere cambi di colore della pelle, vascolarizzazione diversa, come ematomi, vene varicose, capillari rotti. Possiamo notare aree molto rosse e altre bluastre o pallide. Ci siamo spostati dall’attenzione alla muscolatura e alla sua connessione articolare al sistema dei vasi sanguigni e della circolazione del sangue. Ci siamo spostati dai Canali Tendino Muscolari ai Luo. In particolare possiamo osservare dove si sia creato ristagno di sangue e come possiamo usare tecniche manuali specifiche per muoverlo. Ma anche come con la palpazione possiamo diagnosticare condizioni di ristagno e “svuotamento” dei Luo, percependo sotto le nostre mani noduli, cisti, lipomi e altro ancora. La fisicità continua ad essere importante, ma si fa più sottile e specifica rispetto al lavoro sui Canali Tendino Muscolari.

Possiamo poi notare che oltre al ristagno di sangue vi può essere ristagno dei fluidi, e che questo ristagno dei fluidi può manifestarsi in tutte le aree del corpo (testa, collo, petto, addome, arti), ma è particolarmente significativo e importante a livello dei linfonodi, delle aree di articolazione del corpo; e questo ci porta ai Canali Divergenti, associati a ristagni che si siano cronicizzati e che tendano ad andare in profondità nel corpo. Il Divergente cerca di bloccarli a livello delle principali articolazioni, che sono non a caso anche sede a livello fisico dei linfonodi. Dovremo allora anche qui mobilizzare, ma in modo molto diverso da come abbiamo fatto per i Tendino Muscolari. Dovremo “spremere” l’acqua che si bloccata e farla andare verso l’esterno con tecniche particolari che dalla profondità portino alla superficie (tecnica SPS) o, nel caso si ritenga di voler conservare la latenza, tecniche che trattengano la patologia nella zona senza farla aggravare (tecnica PSP).

Tutte queste tecniche, anche se prevedono un lavoro su zone ristrette e punti in certi casi, sono essenzialmente un lavoro su aree del corpo e sulle articolazioni. Con i Canali Principali passiamo invece ad un lavoro più specifico sui punti; anche se si può ovviamente trattarli anche come decorso globale. Tutti i punti (Xue) fanno parte del decorso dei Canali Principali, con l’unica eccezione di Vaso Concezione e Vaso Governatore, anche se poi alcuni di loro possono essere associati alle altre categorie di Canali (punti Jing Pozzo per i Tendino Muscolari, punti Luo, convergenze dei Divergenti, …). Qui la pressione mantenuta e costante della tradizione Shiatsu, la tecnica An, diviene particolarmente importante. Anche se, poiché i Canali Principali sono associati sia a Wei Qi che Ying Qi, si potranno variare molto le tecniche di stimolazione del punto a seconda del livello su cui vogliamo operare.

Via via abbiamo meno fisicità e più percezione sottile; ma non pensiamo che coltivare una richieda di abbandonare l’altra. Se abbiamo coltivato bene la manualità sottile saremo in grado di portare questa manualità sottile anche nell’esecuzione delle tecniche più fisiche. Ci renderemo allora conto che la distinzione è vera nel percorso di formazione e costruzione della nostra sensibilità manuale, ma che ad un certo punto la tecnica che eseguiamo non ha più importanza, poiché, qualunque sia la tecnica, questa è permeata della nostra coltivazione personale.

Le nostre mani gradualmente divengono come uno strumento musicale che può sintonizzarsi su frequenze diverse e qualità diverse. Più che uno strumento musicale le nostre mani divengono un’orchestra in cui possiamo far suonare i tamburi o i violini o le trombe; o come la voce umana che può avere toni bassi e profondi e acuti, potenti o delicati e sussurranti ed essere più melodica o più ritmica. Possiamo anche dire che la persona è lo strumento musicale che noi suoniamo e musicisti diversi possono generare suoni diversi dallo stesso strumento. Oppure pensiamo all’immagine della danza e alle sue infinite possibilità. E in effetti le nostre mani danzano sul corpo della persona.

Tutto questo è la ricchezza che possiamo apprendere coltivando il trattamento delle diverse categorie di Canali e portarlo poi nel singolo punto, che diviene in qualche modo un concentrato di trattamento. 

Ci apriamo infine al mistero dei Canali Straordinari. Iniziamo a lavorare per avere accesso a qualcosa che è molto profondo e misterioso. Per farlo abbiamo bisogno di una manualità raffinata e di grande ascolto, di saperci prendere cura della persona (il Mo di cui parlavamo all’inizio) perché la persona ci dia accesso al livello delle sue energie costituzionali.

In una parte il tutto

Con il lavoro sui punti dei Canali Principali e sugli Straordinari, incominciamo così a considerare il fatto che in una parte possiamo trattare il tutto. Possiamo trattare un punto per una condizione muscolare o del sangue o dei fluidi, senza bisogno di lavorare aree vaste. 

Inoltre ci rendiamo conto che possiamo, dalla superficie del corpo, avere accesso alla profondità. Esterno e interno comunicano sotto le nostre mani. Ecco allora che trattando un punto iniziamo a chiederci dove vogliamo arrivare stimolandolo: vogliamo stare in superficie, vogliamo entrare all’interno, vogliamo connetterci con la costituzione, vogliamo portar fuori o dentro, vogliamo tonificare o disperdere e cosa? E soprattutto, come riusciamo a connetterci, attraverso la nostra tecnica manuale, a questi diversi livelli? Stimoliamo M4, Gong Sun, come punto del Canale Principale di Milza, come punto Luo o come punto di apertura dello Straordinario Chong Mai?

Oltre la tecnica, grazie alla tecnica

Sempre di più allora le nostre mani divengono uno strumento raffinato che può sintonizzarsi su frequenze diverse e stimolare frequenze diverse nella persona che trattiamo. E in tutto questo un ruolo fondamentale è svolto dal nostro corpo nel suo insieme, che come un’antenna si collega a Terra e Cielo per veicolarne le energie specifiche nel punto o area trattata. Ecco quindi l’importanza di lavorare ad educare il nostro corpo a non avere tensioni, per poter far circolare quelle energie vitali che vogliamo stimolare nella persona. 

In questo modo lavorare su di noi e lavorare sulla persona divengono due aspetti di un’unica realtà. Allora il danzatore diviene la musica che danza; allora si perde, almeno in parte, l’Io che tratta un altro Io e ci si apre e ci si perde nelle infinite possibilità della vita.  

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