Un abbraccio difficile


Con il passare degli anni il nostro progettare, fare e agire per conquistare il mondo può chetarsi. La nostra schiena, il nostro Vaso Governatore, “il mare delle nostre attività”, “il mare dello Yang”, può e deve rilassarsi. Anziché guardare tanto in avanti, con la schiena ben eretta e il collo proteso, rilassiamo le spalle e arrotondiamo le clavicole per guardare in noi stessi.
E così facendo diamo spazio a Vaso Concezione, il mare dello Yin, la parte anteriore del nostro tronco dove dimorano il Cuore, i Polmoni, l’addome e l’area genitale, in una parola tutto quello che noi siamo. Apriamo sì le braccia, ma non più per afferrare il mondo. Diamo spazio a Vaso Concezione per aprirci ad abbracciare noi stessi; perché invecchiare è nella sua essenza la capacità di raccoglierci in noi. Apriamo le nostre braccia e il nostro petto per abbracciare noi stessi. Ed è un abbraccio spesso difficile.
Quando abbracciamo profondamente una persona, possiamo sentire il suo odore, le sue emozioni, le sue vibrazioni, tanti aspetti che nel quotidiano rimangono nascosti; e non tutti sono belli e piacevoli.
Amiamo davvero la persona che stiamo abbracciando? Sentiamo davvero che meriti il nostro amore e la nostra dedizione? Vogliamo davvero sentire fino in fondo quella persona? Spesso no.
Anche abbracciando noi stessi vediamo cose che ci turbano e non ci piacciono. Abbracciamo noi stessi e vorremmo tirarci indietro: ecco le cose non fatte della nostra vita e quelle che ora faremmo diversamente, ecco i periodi belli del passato, che poi magari non erano così belli, ma ora li vediamo così, ecco quello che non possiamo più essere e fare.
La nostra vita ci scorre davanti con le sue fatiche e ci pare di aver fatto tanto e di aver imparato così poco. Sì la fatica, quanta fatica. Fatica per arrivare dove siamo e non ci pare granché. Sentiamo di aver ancora tanto da dover fare e imparare, ma senza più l’energia della gioventù.
Ci immaginavamo la vecchiaia come uno spazio di pace e tranquillità e invece ci sentiamo nella burrasca. Ci immaginavamo la vecchiaia come uno spazio di saggezza e non ci sentiamo per nulla saggi. Ci immaginavamo la vecchiaia e invece ci ritroviamo a viverla.
Proviamo allora ad abbracciare noi stessi per quello che siamo. Ad abbracciare successi e fallimenti, salute e malattia, relazioni meravigliose e altre fallimentari. Abbracciamo noi stessi come una madre abbraccia il suo bambino: non perché è il migliore o se lo merita, ma perché lo ama.
Rilassiamo le nostre spalle. Certo abbiamo ancora pesi da portare avanti in questa vita, ma rilassiamo lo stesso le nostre spalle, perché è solo rilassando le spalle che le braccia possono aprirsi nell’abbraccio, lasciando andare difese e timori.
Sorridiamo con dolcezza. Certo avremo ancora cose che ci faranno piangere, ma sorridiamo. Diamoci tempo e spazio anche se sappiamo che tempo e spazio sono illusione.
Sì, non sarà un abbraccio facile. Non sarà un abbraccio facile, non solo rispetto a quello che non c’è piaciuto della vita, ma anche per quello che vorremmo ancora e non è più. E come in ogni vero abbraccio, abbracciamo non per prendere qualcosa ma per donare qualcosa; per donarci la libertà da tutto quello che è stato ed aprirci così a quello che verrà.
Franco Bottalo – Maggio 2022
Ci sono 4 commenti in questo articolo
meraviglioso! grazie di Cuore
Per invecchiare bene bisogna sapere che si tornerà bambini e che ogni cosa che incontreremo sarà sempre più lieve e libera…
Spero di essere capace di farlo…sto vivendo la vecchiaia di mia madre e il suo non è un abbraccio verso se stessa ma solo rimpianto e mancanza di adattarsi all’età…sono sicura però che le pratiche di Shiatsu e Qi gong potranno aiutarmi e sostenermi in un futuro ormai non molto lontano …grazie Franco Bottalo per la sensibilità e profondità che sei sempre capace di trasmettere
Proprio perché ho oltrepassato i 60 anni e sento la vita in un modo diverso rispetto a prima, sento di ringraziarla Franco per il sano contributo che lei mi ha brindato attraverso un suo libro di shiatsu comprato 20 anni fa quando la mia vita era a brandelli. Avendo ripristinato un tipo di pensiero che mi era stato nascosto con la vergogna, la paura, la colpa, la rabbia, ecc ecc, ora posso sentire un pò di serenità e posso mediare quando gli eventi mi minacciano di perdere l’equilibrio emozionale.
Un caro abbraccio.
Marisel.