Accogliere ed ospitare

Accogliere ed ospitare | Articolo di Franco Bottalo

Camminando per un sentiero troviamo una pietra che in parte ostruisce la strada e la spostiamo. Potremmo passare lo stesso, ma la spostiamo per rendere più agevole il cammino a chi viene dopo di noi. Non c’è un motivo o un interesse specifico, semplicemente ci pare la cosa giusta da fare: rendere più agevole il cammino ad altri che sono, almeno per un certo tratto del cammino, sulla nostra stessa strada. Non lo facciamo perché ci dicano “bravo”, non lo facciamo perché lo sentiamo come un dovere, non lo facciamo perché ci è stato detto di farlo. Lo facciamo e basta.

Accogliere ed ospitare è così. Accogliamo le persone che la vita porta sul nostro cammino e le ospitiamo. Con alcune persone sentiamo di avere maggior affinità e con altre meno, e spesso ci pare più facile accogliere ed ospitare le prime rispetto alle seconde. Con il tempo poi potremmo imparare che accogliere ed ospitare non ha nulla a che fare con quello che ci piace e quello che sentiamo più simile a noi.

Forse stiamo ospitando una persona che parla troppo o una che non parla mai, forse stiamo ospitando una persona che è pigra e la vorremmo più attiva o una persona che è molto attiva e la vorremmo più quieta. Forse abbiamo paura di essere invasi o forse abbiamo paura che nessuno ci consideri. Forse non stiamo ospitando e accogliendo, ma giudicando.

Accogliere ed ospitare è semplicemente renderci conto che possiamo dare qualcosa aprendo le nostre risorse agli altri, senza fini, senza preferenze, senza giudizio. In sé è un atto spontaneo e naturale come respirare o mangiare. Ogni persona che accogliamo e ospitiamo ci porta qualcosa in dono. A volte può anche essere un dono materiale, qualcosa che ci viene offerto non in cambio dell’ospitalità ma come parte dell’ospitalità. Ma il vero dono che ogni ospite porta con sé è l’invito ad aprirci alla condivisione e all’accoglienza. Per accogliere dobbiamo aprirci e aprendoci attiviamo e diamo spazio a risorse che non sapevamo di avere, ci sentiamo più ricchi e più vasti.

Inoltre, imparando ad accogliere gli altri senza giudicare e senza cercare qualcosa, impariamo ad accogliere anche noi stessi. Sì perché anche in noi abbiamo cose che facciamo fatica ad accogliere ed ospitare. Non ci piace il nostro corpo o la nostra voce, non ci piace il nostro carattere, non ci piace la nostra pigrizia o iperattività, non ci piace la nostra disciplina o insofferenza a ogni limite. Accogliendo gli altri diamo spazio ad accogliere noi stessi, ad accoglierci per quello che siamo. Gli ospiti sono per un tratto sul nostro stesso cammino, ma noi siamo per sempre sul nostro cammino e quindi accoglierci è fondamentale!

Educarci ad accogliere gli altri è quindi educarci ad accogliere noi stessi. Se riusciamo ad essere gentili con gli altri lo saremo anche con noi stessi, se riusciamo ad essere tolleranti di quello che non ci piace degli altri lo saremo anche rispetto alle cose di noi che non sopportiamo, se riusciamo ad essere amorevoli con gli altri lo saremo anche con noi stessi.

L’ospite porta con sé il dono della sua ricchezza, della sua diversità e anche, perché no, del suo bisogno del momento e ci apre così ad accogliere la nostra ricchezza, la nostra diversità e il nostro bisogno.

Ma l’ospite ci insegna anche il non attaccamento, quando poi ci lascia dopo aver condiviso con noi il suo tempo. Certe separazioni sono più facili, certe più difficili; ma tutte richiedono di coltivare la capacità di lasciar andare, di saper lasciar andare senza rimpianti, ma tenendo la persona nel nostro Cuore. Lasciar andare le persone per la loro strada, ma anche lasciar andare noi per la nostra strada; senza confondere quello che siamo con quello che facciamo per esprimere quello che siamo. Ognuno sul proprio cammino per sempre insieme.

Franco Bottalo – Luglio 2022

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