Ci separiamo per paura, ci connettiamo per amore

Ci separiamo per paura, ci connettiamo per amore | Articolo di Franco Bottalo - Marzo 2022

La paura è stato ed è il tema dominante di questi ultimi anni: paura delle malattie, paura di essere contagiati, paura di morire, paura di non farcela economicamente, paura dell’isolamento forzato, paura di perdere le proprie libertà fondamentali; e da ultimo anche paura della guerra vicina.

La paura è, ad un certo livello di base, un meccanismo fondamentale dell’esistenza: attraverso la paura ci muoviamo in modo cauto, evitando ciò che può recarci danno. Ad un altro livello però la paura diviene il rifiuto a muoversi e cambiare; diviene non più una protezione della vita, ma una protezione dalla vita stessa. La paura allora ci fa chiudere al mondo e così facendo ci chiudiamo alla vita. La paura è associata anche ad un senso di impotenza; non a caso in medicina cinese la sede della paura è fisicamente nel basso ventre, nella zona genitale, nella zona della fertilità e, per estensione, della creatività in tutti i sensi.

La paura porta allora alla separazione: nego gli altri per salvare me stesso. Senza riuscire a vedere che gli altri sono me stesso.

Anche la separazione, come la paura, è in sé qualcosa di naturale. Il processo stesso di venire al mondo è un processo di separazione: mi separo dalla condizione di unità del ventre materno, che è un tutt’uno con il ventre universale della Terra, per acquisire una mia individualità da esprimere nel mondo. La vita è un cammino solitario, necessario affinché si possa vivere e sperimentare in prima persona tutta una serie di esperienze che possano far crescere la nostra consapevolezza. La vita è un cammino solitario, ma non di solitudine. Per quanto separati, sappiamo di essere tutti interconnessi, poiché veniamo tutti da un’unica fonte ed ad unica fonte facciamo poi ritorno. Possiamo anche essere isolati su di un monte e sentire e vivere e respirare questa interconnessione, così come possiamo essere nella folla della città e anche in un mare di relazione ed essere disconnessi.

Questa interconnessione non è qualcosa di mentale e nemmeno una scelta morale, questa interconnessione è una realtà con cui tutti possiamo metterci in contatto. E quando sperimentiamo questa interconnessione, quando la sentiamo pulsare e vibrare dentro di noi, amare diviene un gesto naturale come respirare.

Non è l’amore perfetto e incondizionato. E’ un amore che a volte si stanca, che a volte ha dei dubbi, che a volte si ritira e che distingue e sceglie, ma è amore. Ed è l’amore che ci connette, e connettendoci, ci apre ad una dimensione più vasta che è anche libertà dalla paura.

La paura è qualcosa che quasi tutti hanno sperimentato in questi anni, in questi periodi duri di isolamento fisico e di invito alla contrapposizione, alla estremizzazione e alla separazione.

La paura ci separa e il suo antidoto è l’amore, questa nostra capacità di sentirci connessi e di vivere pienamente, anche se non sempre facilmente, questa connessione. Amore è aprirsi: a volte gioiosamente a volte faticosamente, a volte con ansia a volte con dolcezza, a volte con timore a volte con coraggio.

E come disse il Maestro Jeffrey Chong Yuen “E’ l’amore che ci rende liberi”.

Franco Bottalo – Marzo 2022

Ci sono 2 commenti in questo articolo

  1. Fabio
    2 ore fa

    Grazie Franco, la mia preghiera e la risoluzione che esprimo ogniqualvolta inizio la pratica di meditazione di nada yoga riguarda questo tema, la vita è lasciare andare la paura e Amare.

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  2. gennaro luigi
    6 ore fa

    L’Amore è poca cosa per l’uomo,se lo usa per fini propri.L’Amore è un immenso tesoro per l’uomo,se lo usa per gli altri.Sè stesso e gli altri,ecco cosa chiede l’Amore.Sè stesso e gli altri,ecco ciò che allontana l’Amore.
    L’Amore è gioia,dolcezza,quiete,silenzio;l’Amore è Vita,è Energia,l’Amore è Spirito.
    L’Amore è Dio stesso,e tu,uomo,sei Suo figlio.
    LIDIA

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