La perfezione e i suoi inganni

“Non vogliamo la perfezione, vogliamo vivere la nostra vita”.

Guardiamo il mondo e non ci piace: siamo disgustati dal mondo e da quello che ci presenta e spesso richiede. Ci sentiamo esseri di luce e dobbiamo partecipare alle riunioni condominiali, compilare moduli e occuparci del riscaldamento che non funziona. E poi ci sono le malattie e le incomprensioni e gli odi e tutto il mondo ci sembra in preda ad una follia collettiva. Il mondo non ci piace così come è; siamo certi che noi avremmo potuto farlo meglio, molto meglio.

Oppure guardiamo in noi stessi, e anche lì troviamo cose che non ci vanno bene: vorremmo essere diversi da quello che siamo, o meglio da quello che pensiamo di essere. Secondo la Medicina Cinese il primo caso, non accettare il mondo, ha a che fare con il Canale Straordinario Yang Qiao, e il secondo, non accettarsi per quello che si è, con lo Yin Qiao.  A volte possono essere coinvolti entrambi, quando non ci riesce né di accettare il mondo, né di accettare noi stessi. 

Attorno a noi poi, vediamo persone che invece paiono essere in grado di fare entrambe le cose. Ma spesso, se andiamo ad indagare, ci rendiamo conto che in realtà semplicemente si rifiutano di vedere; e accettare o non vedere non sono la stessa cosa.  Non vedere quello che ci può turbare in noi e nel mondo può essere un modo di non porsi problemi. Si diventa allora indulgenti, con il mondo e con sé stessi: “in fin dei conti non è male la vita, basta adattarsi; ma sì dai, vado bene anche così, nessuno è perfetto”.

Certo questo è profondamente vero: nessuno è perfetto e il mondo ancora meno e dobbiamo accettarlo. Perché se non lo facciamo ci blocchiamo nel tentativo di conseguire una perfezione che non è raggiungibile, chiedendo troppo a noi stessi e al mondo e sentendoci poi frustrati, se non disperati, nel non riuscire a ottenere quello che vorremmo.

Però anche dire “va bene così” è un fallimento, una rinuncia al confronto per cercare il conforto. Ci creiamo una nicchia, in noi e nel mondo, e guai a chi cerca di muoverci dal nido che abbiamo creato.

La perfezione e i suoi inganni | Articolo di Franco Bottalo - Tao Alchemy | Pettirosso

Possiamo allora riconoscere l’“imperfezione”, nostra e quella del mondo, e allo stesso tempo lavorare per il cambiamento? Ma perché cambiare se tanto non arriveremo comunque a che tutto vada bene? Nel mondo negli ultimi millenni sono passate enormi figure di esseri illuminati, eppure il mondo si muove secondo gli stessi schemi, limiti e disastri di sempre. E se poi guardiamo a noi stessi con un minimo di oggettività, è difficile che si possa pensare di raggiungere la perfezione in questa vita, o anche in una futura. Possiamo allora renderci conto che forse la vita in sé non è perfezione, che la vita, ogni vita, è un percorso che ci porta a fare esperienza e che vivere vuol dire accettare di fare esperienza, vuol dire voler far esperienza.

Guardiamo la tartaruga e pensiamo: Dio mio come è lenta, non potrebbe muoversi un po’ più veloce? E poi quelle zampe così corte non sono certo eleganti; meglio quelle del cerbiatto. E il pettirosso? Sì grazioso, ma mai che stia fermo un momento, sempre agitato, a volare e saltellare di qui e di là, ma non sa stare fermo per un po’ a riflettere? E l’elefante poi? Sì, sarà grande e solido, ma quando si muove fa sempre disastri, non  che sia cattivo ma in un attimo distrugge tutto con il suo peso. E la tigre, bella ed elegante, ma che ferocia.

Sì, nessuno di loro è perfetto, nemmeno noi siamo perfetti. Il pettirosso non si pone il problema di non essere perfetto, semplicemente vive la sua vita da pettirosso.

Ciò che conta allora è chiederci e capire cosa noi siamo. Capire se siamo una tartaruga o un pettirosso; e poi vivere la nostra natura, percorrere la nostra strada. Sì certo, è anche possibile che mi sia convinto di essere un pettirosso e invece sia un’aquila e debba quindi riuscire a volare ed osare là dove il pettirosso non può volare ed osare.

Il punto quindi non è cercare la perfezione, ma cercare sé stessi.

Franco Bottalo – Dicembre 2021

Ci sono 2 commenti in questo articolo

  1. anna
    5 ore fa

    Avere la consapevolezza della propria imperfezione e riuscire ugualmente ad essere felici è un dono meraviglioso. Peccato che mi succeda raramente ….

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  2. Cinzia
    9 ore fa

    Bellissime considerazioni e penso anche, in questo momento così particolare, di dover comprendere chi veramente siamo accettarci per quel che possiamo e cambiare o trasformare per migliorare la continua ricerca.

    Rispondi

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