Oro Incenso e Mirra

Questi sono i tre doni che i Re Magi portano al bambin Gesù nella tradizione Cristiana.
Il Natale del bambin Gesù può essere visto come la nascita del Divino in ognuno di noi; e questo Divino che è in noi, per quanto a suo modo perfetto come nella tradizione cristiana è perfetto Gesù in quanto Dio, accetta e necessita di doni per poter realizzare la sua divinità. Ognuno di noi per poter entrare in contatto con il proprio aspetto Divino deve accettare i doni che la vita gli offre e custodirli e coltivarli.
Il primo dono è l’oro, che nella tradizione alchemica taoista (ma anche in quella occidentale arrivata dall’Oriente tramite il mondo arabo nel Medio Evo) rappresenta l’incorruttibilità e quindi la perfezione. L’oro infatti, a differenza di altri metalli preziosi come ad esempio l’argento, non si ossida, non si altera per quanto venga esposto agli agenti atmosferici e al tempo. Il dono dell’oro rappresenta quindi il dono della perfezione, dell’incorruttibilità che è la meta della vita individuale: muoversi nella nostra imperfezione aspirando alla perfezione, muoversi nei nostri limiti per aspirare all’illimitato, muoversi nel corruttibile per diventare incorruttibili.
Per fare questo è necessario però un processo di purificazione, dobbiamo liberarci, vivendoli, di tutti gli aspetti che sentiamo ancora grezzi, impuri, dobbiamo riuscire a trovare la purezza in ciò che viviamo. L’incenso, nella tradizione cristiana come in tutta quella orientale, serve a purificare; viene utilizzato nella Messa, ma anche nella meditazione per liberare l’ambiente in cui si pratica dalle energie negative.
Ma per poterci purificare dobbiamo riuscire a chiudere le ferite che ancora sanguinano, chiudere con le situazioni del passato che sentiamo in qualche modo irrisolte e quindi ancora vive per noi. La mirra, in quanto resina, ha proprio la funzione di chiudere le ferite, siano esse fisiche (si usa per le emorragie e per le ferite aperte) o psichiche. E il chiudere le ferite è associato anche all’idea del perdono, perché è solo quando sentiamo che qualcosa si è chiuso e quindi non ha più una presa su di noi che possiamo perdonare.
Questi doni sono portati, attraverso un lungo viaggio, da tre Re, da tre Re che sono anche Maghi (i Magi). E i tre Re riescono ad arrivare al bambin Gesù seguendo una stella (la cometa). Nel nostro corpo, sulla testa poco dietro l’attaccatura dei capelli e in posizione mediana vi è un punto il cui nome è “stella superiore”, Shang Xing. E’ u punto che serve per orientarci nella vita; perché per poter avere accesso a questi tre doni è necessario sapersi orientare, è necessario lasciarci guidare dalla stella cometa che senza tema di errore ci porterà a far nascere dentro di noi il bambino divino, il feto celeste, che ci consentirà la redenzione della materia nello Spirito.
L’arrivo dei Re Magi da Gesù è detta Epifania, termine greco che vuol dire apparire (Phanein) dall’alto (epi) e indica quindi la manifestazione del Divino. Nell’antica Grecia le Epifania erano feste dedicate ad una particolare divinità che si manifestava però nel cuore segreto di ognuno (Naos, tempio). Un’epifania è quindi una rivelazione che ci giunge dall’alto, dal Cielo, dal Divino e che risuona nel nostro Cuore.
Buon Anno e Buona Epifania a tutti