Tutte le malattie sono portate dal vento

“Tutte le malattie sono portate dal vento”. Questo è un concetto che si ritrova spesso nei testi di Medicina Cinese.
La visione medica di questa affermazione è che il vento, inteso come aria, sia il mezzo attraverso cui si propagano le malattie; il concetto di virus e microbi della Medicina Occidentale.
Ma possiamo vedere in questa affermazione un significato molto più vasto, che va ad inglobare aspetti non solo medici, ma anche energetici e psichici.
Sappiamo tutti che il vento climatico è quello che porta il cambiamento atmosferico: il vento porta la pioggia come porta il sereno, porta il freddo come il caldo, l’umidità come la secchezza. Ed è di nuovo il vento a portar via queste condizioni per consentire che altre si manifestino. A livello psicologico il vento è la forza vitale del cambiamento, che è un tutt’uno con il processo del vivere; poiché vivere vuol dire in ultima essenza proprio sapere e potere cambiare.
Questo è abbastanza facile da capire, anche se meno facile da vivere nella realtà; ed io mi son sempre chiesto perché opponiamo tutti così tanta resistenza al cambiamento. La mia risposta, una delle mie risposte, è che sia la paura ad impedirci di cambiare; tema che abbiamo già trattato.
Riferito al cambiamento possiamo considerare però la paura sotto alcuni aspetti specifici. Uno di questi è che abbiamo paura che cambiando qualcosa della nostra vita si uccida una parte di noi stessi; che è esattamente quello che accade!
Cambiare vuol dire lasciar morire, o far morire, qualcosa di noi. Se io sono il giovane uomo pieno di donne e decido di sposarne una o di restare solo, non sono più io; se io sono l’uomo d’affari che lavora 12 ore al giorno e vado in pensione, non sono più io; se io sono la madre di 3 figli e questi se ne vanno di casa, non sono più io. Ma che cosa sono io? Sono davvero queste cose? Vengo davvero semplicemente definito da quello che faccio? O forse vi è qualcosa di più profondo che non cambia nel cambiamento e che anzi nel cambiamento ha modo di rivelarsi, di manifestarsi, di esprimersi, mentre è soffocato e strangolato dall’assenza di cambiamento?
Guardiamo il mare: la sua superficie è in un continuo stato di cambiamento: a volte è calmo e liscio come l’olio, a volte ha delle brezze che increspano la sua superficie, a volte ha onde che diventano anche gigantesche ed è burrasca e tempesta. E sotto la sua superficie abbiamo correnti che scorrono incessanti, e in certi periodi cambiano direzione e la vita vi scorre: pesci, plancton e altro. Ma il mare è sempre il mare: e in profondità, nell’oscurità dei suoi abissi, é sempre perfettamente calmo, vivo e calmo.
Il bambino deve morire per dare spazio all’adulto e l’adulto deve morire per dare spazio al vecchio e il vecchio deve morire per dare spazio ad una nuova vita. In ogni morte vi è una nascita e, d’altro canto, ciò che muore non è davvero dissolto, poiché in qualche modo la sua essenza profonda è preservata. Il vecchio conserva dentro di sé il bambino e l’adulto, e in una nuova esistenza conserviamo dentro di noi l’essenza di quello che siamo stati nelle precedenti.
Un altro modo di vedere tutto questo è affermare, come fa la Fisica moderna, che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Nella visione Taoista si afferma che il concepimento si verifica quando le forze indifferenziate dell’Universo si sostanziano, si concretizzano in una forma definita come essere umano. I termini usati sono che lo “Shen”, Spirito infinito, si limita in un “Ling”, un’Anima individuale. Quest’Anima individuale porta avanti il suo percorso personale fino al compimento della vita stessa, per poi far ritorno alla condizione originale e da questa di nuovo realizzarsi in un nuovo individuo per proseguire il suo cammino (Tao).
Nell’ideogramma di “Ling” abbiamo in alto la pioggia, e la pioggia scende dal Cielo diventando qualcosa di concreto e penetra il terreno (la forma fisica) scorrendo poi verso il mare: il compimento del suo destino, la realizzazione del suo cammino. E giunta al mare, grazie al calore del sole, torna ad evaporare per diventare nuvola, che tornerà a cadere sotto forma di pioggia. L’Acqua assume infinite forme, ma in tutte queste forme é sempre sé stessa.