Qing La Purezza

Il Maestro Jeffrey Chong Yuen fa parte di un’antica tradizione taoista, sorta intorno al 2° secolo d.C. e nota con il nome di Yu Qing (purezza di giada) o anche Shang Qing (purezza superiore).

Il concetto di Purezza è presente in tutte le tradizioni religiose e filosofiche, ma cosa si debba intendere per purezza non è così chiaro.

In Medicina Cinese ad esempio, si parla di “separare il puro dal torbido”, e si parla anche di fluidi puri e di fluidi torbidi. A livello fisico ed energetico, torbido non è qualcosa di negativo, ma costituisce l’aspetto più materiale e denso della vita, mentre il puro è qualcosa che, a partire dal torbido, ha subìto un processo di raffinazione.

Ogni corpo è un laboratorio alchemico.

Pensiamo al processo della digestione: introduciamo sostanze “torbide” come i cibi e l’acqua, che subiscono tutta una serie di processi di trasformazione da cui ricaviamo Qi e Sangue seconda la visione Cinese, calorie e sostanze nutritive secondo la visione occidentale.

Ogni pasto quindi costituisce un processo di “purificazione”, in cui da sostanze torbide estraiamo quello che per noi è il puro. Lo stesso meccanismo avviene per quanto riguarda il nostro nutrimento emotivo: a partire da un’emozione a cui siamo stati esposti, avviamo un processo di elaborazione e trasformazione dentro di noi di quell’emozione, finché riusciamo ad estrarne la sua purezza, la sua essenza.

Può trattarsi di  un’emozione molto piacevole, come una serata trascorsa con la persona che amiamo, o un’emozione che consideriamo molto meno piacevole, come un furioso litigio o una seduta dal dentista. In ogni caso quello che facciamo è di elaborare l’emozione provata, di portarla dentro e trasformarla per liberarci di ciò che in quella emozione non troviamo di nutriente e conservarne invece l’essenza utile per noi. Questo è il processo di Qing, purificazione.

Qualunque sia il livello di evoluzione a cui siamo, il processo di vivere può essere anche visto come un processo di continua purificazione, un processo per cui siamo in grado di estrarre da una sostanza grezza qualcosa di puro che in realtà vi è sempre stato, ma che noi non riuscivamo a cogliere e vedere.

Qing, purezza, quindi non è qualcosa che alcuni hanno e altri no, ma piuttosto un processo che si svolge continuamente e grazie al quale portiamo avanti la nostra evoluzione. Il nostro compito può allora essere di riuscire a cogliere nel materiale grezzo che la vita ci offre la sua intrinseca purezza ed operare per poterla fare emergere.

E per poter cogliere la purezza nel mondo esterno, dobbiamo riuscire a vederla e coltivarla prima di tutto nel nostro mondo interno: nel nostro Corpo, nella nostra Mente e nella nostra Anima. Questo richiede che si riesca a vedere noi stessi come qualcosa di prezioso, o perlomeno come qualcosa che contiene in sé il prezioso; questo vuol dire coltivare la propria autostima, sentire di essere importanti e di avere un compito importante da svolgere, e anche di avere gli strumenti e le risorse per compierlo.

Pensiamo al processo alchemico come al cucinare un pasto. Per poterlo cucinare in modo adeguato dobbiamo sentire di avere gli ingredienti e gli strumenti necessari come pentole, padelle e cucchiai e anche la fiamma necessaria per la cottura. E inoltre dobbiamo sentire di essere dei cuochi sufficientemente abili per la ricetta che intendiamo preparare. Allo stesso modo,  per poter cucinare quel pasto che è la vita, dobbiamo da un lato essere in contatto con le nostre risorse e i nostri strumenti, e dall’altro portare avanti un continuo lavoro di coltivazione personale che ci consenta di incrementarli e utilizzarli al meglio. E così come a cucinare si impara cucinando, a patto che si sia disposti ad imparare dai propri errori e disposti a cambiare, così a vivere si impara vivendo, a patto che il vivere sia un vivere consapevole.

Coltivare Qing dentro di noi vuol dire, in ultima analisi, sentire la ricchezza della vita e le sue infinite possibilità ed essere disposti a portare avanti quel processo alchemico interno di raffinazione e purificazione che consenta alla nostra Anima di trasformare le nostre risorse (il piombo) in energia vitale di relazione con il mondo (argento) e grazie a questo consentire l’emergere dell’intrinseca purezza e perfezione che è in ognuno di noi (l’oro).